giovedì 13 novembre 2014

David Lynch a Bologna

da segnalare assolutamente la mostra fotografica di David Lynch, a Bologna presso il Mast. sia per la cura dell'allestimento, sia per la bellezza della tematica trattata, questa mostra, prima in Italia, merita di essere visitata. personalmente ne sono rimasto stregato! potete trovare tutti i dettagli dell'evento QUI
"Con il lavoro alla macchina da presa, David Lynch spinge lo spettatore ai confini del noto e dell'ignoto, per poi trascinarlo in modo del tutto inatteso, in un universo altro. Passando dall'occhio dietro la cinepresa a quello dietro all'obiettivo e viceversa, Lynch sperimenta nuove modalità di rappresentazione delle sue visioni e le immagini non in movimento si trasformano in latori silenti del suo messaggio onirico, surreale e magico. The Factory Photographs di David Lynch, che Mast presenta in anteprima nazionale, è una raccolta di oltre 100 scatti, dagli anni ottanta al duemila, alcuni dei quali inediti, realizzati in due diversi formati: 28 x 35.6 cm e 100 x 150 cm. Fanno parte della mostra un'installazione sonora dell'artista e una selezione dei suoi primi cortometraggi, meno noti al grande pubblico. Nelle sue Factory Photographs ci muoviamo in spazi cupi, strisciamo lungo pareti dall'intonaco sfogliato, guardiamo fuori, oltre le inferriate delle finestre, sfioriamo quasi fisicamente i materiali bruni e untuosi di cui sono fatti gli oggetti: porte di metallo, maniglie, tubature contorte, chiusini, ventilatori, pesanti catene di ferro, arcani numeri e lettere. In questi scatti David Lynch trasforma il mondo fisico in un paesaggio metafisico, in un luogo della psiche. Sono molte le porte che attraversiamo insieme a lui, non ultima quella dell'inconscio." Urs Stahel, curatore photogallery Mast.

"Le fotografie in bianco e nero testimoniano la fascinazione di Lynch per le fabbriche, la sua passione quasi ossessiva per comignoli, ciminiere e macchinari, per l'oscurità e il mistero. In un arco di tempo di oltre trent'anni ha fotografato i monumenti decadenti  dell'industrializzazione, edifici in laterizio decorati con volte, cornicioni, cupole e torri, finestre e portali imponenti, impressionanti nella loro somiglianza con le antiche cattedrali. Rovine di un mondo che va scomparendo, in cui le fabbriche erano pietre miliari di un orgoglioso progresso e non luoghi desolati, scenografie per storie cariche di quell'aura emozionale caratteristica di Lynch." "L'inconfondibile cifra di Lynch si svela in modo suggestivo nei soggetti scelti, nelle atmosfere, nelle nuance di colore di mondi arcani e surreali, nelle sequenze oniriche che evocano la visionarietà labirintica ed enigmatica dei suoi film."
Petra Giloy-Hirtz, curatrice della mostra.



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